Uno degli obiettivi che gli organizzatori del circuito dei castelli si sono posti nella sua progettazione e nel suo disegno è quello di cogliere il piacere della scoperta attraverso un percorso che offre la varietà dei paesaggi e lo stimolante confronto tra realtà agricole produttive, la natura che le favorisce e i contesti storici dei borghi.

Quasi a conferma della validità e dei buoni risultati raggiunti dal progetto si può prendere a testimonianza il progetto “bluMun. In cammino verso la vita indipendente” promosso dall’Angsa Casale nella primavera 2023.

Ispirata da questi luoghi che si offrono come stimolo per allargare il proprio orizzonte, incontrare cose che non si sospettava che potessero esistere, faticare lungo le strade e le salite, scavalcare alberi abbattuti e destreggiarsi tra i rovi, l’educatrice dell’Angsa Silvia Ottone ha pensato che questa esperienza non avrebbe fatto altro che bene a dei giovani costretti a vivere al chiuso perché colpiti da un disturbo che li induce a comportamenti ripetitivi che provocano difficoltà di comunicazione e ristrettezza d’interessi.

E così scegliendo alcuni tratti del percorso dei castelli bruciati, Silvia Ottone ha coinvolto associazioni, guide esperte e volontari per affiancare un gruppo di giovani autistici a scoprire nuove realtà. Nel fare questo percorso il gruppo si sarebbe trovato nella situazione di valutare la lunghezza dei sentieri in ragione della resistenza alla fatica, seguire i cartelli indicatori e trovare la strada giusta in mezzo alle sterpaglie, visitare edifici storici e musei e ricostruirne le vicende, parlare e discutere con i compagni di viaggio e poi, al termine di una giornata stancante, trovare alloggio in agriturismi che offrono una vista spettacolare sulle colline e consentono di gustare le specialità gastronomiche della valle.

Questo viaggio si è svolto nel giugno di quest’anno ed è così sinteticamente raccontato sul sito dell’Angsa Casale.
“Il gruppo è partito sabato mattina da Gabiano e dopo un facile tratto stradale ha raggiunto il Belvedere di Cantavenna che domina la pianura di risaie a strapiombo sul Po. Il fiume è stato raggiunto attraverso il fitto bosco percorrendo un sentiero che poi è risalito fino a Rocca delle Donne dove Maria ha trasformato il portico della sua grande casa in un interessante museo contadino pieno di attrezzi agricoli e fotografie del passato. Maria ha raccontato che un tempo dalla Rocca si andava al fiume a prendere il traghetto; questo consentiva veloci scambi di prodotti tra collina e pianura.

Altre immagini ricordano quando tutta la collina era coperta di vigneti. Dopo la pausa pranzo, trascorsa presso il Monastero di Santa Maria, il gruppo è partito per Camino. Qui il consigliere Renato De Piccoli ha mostrato il nuovo allestimento museale con le opere di Colombotto Rosso e i coniugi Marello hanno raccontato il loro Mulino e illustrato il ciclo di produzione di una grande varietà di farine. Al termine della visita il gruppo si è diretto a Castel San Pietro per il pernottamento presso «Casa Novecento» e «Holiday Home». Prima del meritato riposo un’abbondante cena al pub «Taglia ferro» (raggiunto in macchina!).

Domenica, anche per festeggiare il traguardo dei Castelli Bruciati, ANGSA Casale – coordinandosi con le Associazioni di tutta Italia, ha organizzato la Staffetta Blu per l’Autismo e il gruppo si è fatto più numeroso. Da Castel San Pietro a Pontestura e infine a Coniolo un ‘filo blu’ ha colorato strade e sentieri. A Pontestura il vicesindaco Coppo, insieme a Antonella Ricci e Gianni Pasino, hanno accolto il gruppo presso la biblioteca comunale e presentato un’interessante visita virtuale al “castello che non c’è più”. Video prodotto dall’Associazione Apea sul castello di Pontestura ormai scomparso. Dopo il pranzo, offerto da ANGSA Casale presso il giardino condiviso di Pontestura, l’ultimo tratto di cammino per raggiungere Coniolo dove il sindaco Arles Garelli e Domenico Mantelli hanno aperto il Museo delle miniere e illustrato il prezzo pagato dal paese a causa dell’attività mineraria per l’estrazione della marna da cemento: il vecchio paese è completamente crollato a causa delle gallerie. La giornata si è conclusa con un grandioso rinfresco presso il ristorante «Sapori Monferrini».

Ho incrociato un po’ di volte il gruppo dell’Angsa che si distribuiva nel cortile di un castello o che lottava con rami e sterpaglie per recuperare un sentiero nel bosco, penso che sia stata una esperienza ricca di offerte e di stimoli nuovi, che nessuno dovrebbe sottovalutare

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